La Cimiteri di Siena S.r.l. è la concessionaria in project financing dei servizi cimiteriali e di cremazione del Comune di Siena. Il servizio, attivo dal 1 gennaio 2019, è reso agli utenti per quanto riguarda l'espletamento di servizi cimiteriali, fornitura dell'illuminazione votiva ed i servizi di cremazione. Il nostro obiettivo principale è il miglioramento degli standards prestazionali, sia per quanto riguarda la manutenzione dei plessi cimiteriali che l'abbattimento dei tempi di attesa per le cremazioni a cui sono costretti in un momento così particolare i parenti del defunto: l'intento è quello di arrivare a garantire l'esecuzione della cremazione nel giorno successivo alla prenotazione. Sino dall'inizio della gestione il servizio di cremazione sarà ampliato dagli attuali due a sei giorni settimanali. Nel primo anno di gestione è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di cremazione in sostituzione dell'attuale con tecnologia all'avanguardia sia per i tempi che per l'attenzione all'ambiente. Il progetto contempla la realizzazione di una sala espositiva, una saletta per l'ultimo saluto al feretro, una saletta per la visione a richiesta dell'introduzione del feretro nel forno, 6 celle frigorifere per feretri ed un deposito per resti mortali.

La cremazione in Toscana e in Italia

Fonte dati 2020 – SEFIT-UTILITALIA

In Toscana nel 2020 (ultimo anno disponibile) sono state effettuate negli 11 impianti presenti nella regione il totale di 19.688 cremazioni di cadaveri; il dato evidenzia un aumento di cremazioni del 31,42% rispetto all’anno precedente, quando le cremazioni effettuate furono 14.981.

Leggermente più basso rispetto al dato regionale risulta essere l’aumento relativo al crematorio di Siena, dove il numero di cremazioni è passato dalle 816 del 2019, alle 1.054 del 2020, per poi stabilizzarsi alle 993 cremazioni effettuate nel 2021, delle quali 830 circa provenienti dal bacino di riferimento del crematorio di Siena, definito dalla provincia di Siena e comuni di province limitrofe più vicini a Siena (quali p.e. Volterra e Certaldo); cremazioni da fuori bacino sono dovute soprattutto a fermi prolungati di impianti vicini (quali Arezzo e Perugia in primis) e provenienti da Grosseto nel periodo di messa a regime del nuovo impianto.

L’aumento eccezionale del numero di cremazioni effettuate nell’ultimo biennio è da attribuire in gran parte all’enorme impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sulla scelta dei familiari dei defunti relativamente alla pratica della cremazione rispetto ad altre forme di sepoltura, basti pensare che a livello nazionale dal 2018 al 2020 la percentuale dei cremati sui decessi è salita dal 28,93% al 33,22%.

In media, a livello nazionale, i singoli impianti per la cremazione hanno effettuato 2.849 cremazioni di cadaveri e 336 cremazioni di resti mortali annui, facendo registrare il numero totale di 277.106 cremazioni, che ci portano al quarto posto in Europa per numero di cremazioni (dopo Gran Bretagna, Germania e Francia)

Per quanto riguarda la mortalità, secondo i dati diramati dall’ISTAT, nel 2020 si sono registrati 746.146 decessi, ovvero 111.714 persone decedute in più rispetto all’anno 2019.

L’incidenza della cremazione sul totale dei decessi è stata del 33,22%, con un incremento eccezionale del 2,45% (per intenderci, nel 2019, l’incremento medio annuo era dell’1,76%).

Rispetto alle altre forma di sepoltura, la cremazione ha nettamente superato l’inumazione in terra e si contende il primo posto con la tumulazione in tomba.

 

In Toscana il primo polo per numero di cremazioni si attesta Firenze, con 4.742 cremazioni di cadaveri nel 2020 mentre il crematorio di Siena è al settimo posto; a livello nazionale il crematorio di Siena è posizionato al 73° posto su 87 crematori attivi.

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